lunedì 17 aprile 2017

Cristianesimo e simbolo. IX significati

Nei due precedenti articoli (1, 2), ho mostrato quali siano i criteri per riconoscere gli elementi mitici di una narrazione e quali siano i criteri per stabilire quale interpretazione simbolica sia attribuibile a ciascuno di essi, in modo legittimo: da un lato, ne ho desunto che i vangeli non possano essere compresi fuori da una chiave mitica; dall’altro, che non sia possibile riconoscere al Cristianesimo, così come emerge dai testi canonici del NT, alcuna ricomprensione simbolica che prescinda dalla lettera del testo. Come già dissi, quale che sia il contenuto autentico degli insegnamenti di un presunto Gesù, nato in Palestina 2000 anni or sono, per valutare il Cristianesimo storico è necessario riferirci, da un lato, ai testi canonici con i quali la dottrina cristiana scelse di confrontarsi dai tempi di Costantino in poi; dall’altro, per quanto riguarda le chiese d’origine antica, con le tradizioni attraverso le quali queste ultime si siano adoperate a ricomprenderli, una volta “perduto” chi li avessi scritti e scelti. Dal discorso testé fatto emerge l’annosa questione (in certi ambienti, per lo meno) circa quale consistenza si debba riconoscere oggi al Cristianesimo esoterico, inteso quest’ultimo come un insegnamento emergente da una lettura autenticamente simbolica della Bibbia e della dottrina ad essa riferita (“ciò ch’è scritto sottintende altro”), piuttosto che da una comprensione letterale e storicista delle stesse (“ciò ch’è scritto è la verità di per sé”): non è semplicemente un problema di Traditio (chiese antiche) vs Sola Scriptura (chiese riformate), ma una questione trasversale ad entrambe le categorie (rif. H Rahner per il Cattolicesimo e R. Bultmann per il Luteranesimo). Sia che si leggano le Scritture col filtro della Tradizione e del Magistero, che le si legga affidandosi solamente a se stessi ed ai propri studi: esiste un insegnamento “segreto”, raggiungibile attraverso la lettura simbolica del NT? Che consistenza avrebbe e quali atteggiamenti comporterebbe, da parte del fedele? Quali aspettative esistenziali prometterebbe?


Occorre distinguere due piani: quello della lettura simbolica dei testi canonici, da quello della ricerca in un bacino di fonti più ampio. Ho suggerito più volte, in questa serie di articoli, come il Cristianesimo sia a parer mio da ritenersi come un’operazione politica ben congegnata e volta ad imporre entro l’Impero Romano un sincretismo religioso unitario, che godesse del più ampio consenso possibile: i riferimenti a miti precedenti, l’ordine evolutivo degli scritti e delle dottrine, l’assenza di prove clamorose utili a suffragare pretese altresì clamorose, mi ha portato a mostrare come, a fronte delle reali vicende storiche di un rabbino itinerante e forse preda di velleità rivoluzionarie, Paolo fin da subito, con l’ipotetico (ma non improbabile) aiuto di Seneca, sia riuscito a plasmare una narrazione che includesse la ciclicità solare dei miti ariani, la sensibilità agreste della tradizione egizia, la speculazione ellenistica ed il legalismo semitico: il tutto confezionato con un’organizzazione capillare, degna della migliore tradizione romana. I testi canonici risentono in tutto del poderoso lavoro di sintesi operato dalla congrega paolina: cercando in essi, si troveranno i simboli presi qui e là per organizzarne il mito e pertanto gli insegnamenti da essi estraibili saranno i medesimi delle loro civiltà di origine. Ogni grande religione nasce come lavoro di sintesi su elementi ad essa precedenti e ciò non costituisce, di per sé, un impedimento alla sua profondità: ciò che conta, è riconoscere che gli elementi costitutivi di ogni narrazione religiosa condizionano quest’ultima necessariamente in un senso, piuttosto che in un altro. Se nel Cristianesimo confluirono il dualismo mazdeo fra luce/bene e buio/male, il ritualismo a sfondo solare/agreste-misterico egizio, il legalismo ebraico, il misticismo orientale dell’Imperatore Divino e la organizzazione romana, non ci si stupisca se da ciò sia emersa poi una religione che: 1) divide nettamente il giusto dallo sbagliato (legalismo etico); 2) si concentra sul valore salvifico del rito; 3) intende i fedeli come sudditi e la salvezza come obbedienza; 4) non ammette alternative; 5) sovrappone morale religiosa e prassi politica. Il Cattolicesimo è la forma compiuta dei presupposti evangelici e non, come qualcuno ancora spera, una degenerazione storica degli insegnamenti “autentici” del NT: sia analizzando le fonti mitiche dei simboli evangelici, che leggendo la narrazione cristica del NT in modo unitario, non si può che desumere una totale coincidenza fra ciò che la Chiesa volle essere nella Storia e ciò che il Cristo del NT insegna oggettivamente a perseguire. La Chiesa Cattolica Romana, tentando di mantenere storicamente in equilibrio tutte le istanze (già enumerate) alla base del suo mito fondatore, è riuscita nell’impresa di darsi come la più simile all’intento programmatico di Paolo (mentre ogni altra Chiesa, chi per un verso e chi per un altro, si è sempre prima o poi sbilanciata su un fronte, a discapito degli altri): in questo senso, non è possibile trovare nei suoi simboli alcun insegnamento esoterico teso a produrre un Cristianesimo diverso dal suo, in quanto il suo Cristianesimo detiene già la pienezza dei mezzi salvifici previsti dal NT. Studiare i simboli del NT e della Chiesa con la sua liturgia, significa venire a capo delle fondamenta sincretiche del Cristianesimo; significa approfondire la conoscenza delle istanze etiche dei culti ad essi soggiacenti; significa rendersi conto della consistenza mitica delle narrazioni; significa incamminarsi sul sentiero della verità circa il senso delle religioni: ciò che studiare i simboli del NT e della liturgia non comporta, invece, è la scoperta in essi di un “nuovo” Cristianesimo “alternativo” al Cattolicesimo. NO: il Cattolicesimo, pure con tutte le sue usanze storicamente assunte dai popoli incontrati ed estranee di per sé al corpus neotestamentario, risulta essere la restituzione fedele del progetto di Paolo, per cui un Cristianesimo alternativo va cercato altrove.


Se da una prospettiva interna al NT si può parlare soltanto di esoterismo cristiano (ovvero di ciò che si è detto finora, la comprensione dei presupposti simbolici della lettera e della relativa dottrina), è vero però che, accedendo a questa nuova prospettiva “smaliziata” e divagando da lì a fonti esterne al NT, ci si può finalmente imbattere in qualche forma di Cristianesimo esoterico (cioè a qualche forma di Cristianesimo diversa e nascosta, rispetto a quella trasmessa dalle chiese tradizionali e dalle Scritture): studiando i simboli della dottrina (esoterismo cristiano) si apprende a relativizzare la stessa, dopodiché, dal nuovo punto di osservazione, si può accedere a forme inusuali di religiosità cristiana (Cristianesimo esoterico). Le forme esoteriche di cristianesimo furono (e sono) numerose e già i Padri della Chiesa si presero la briga di denunciarle (anzi, fino ai ritrovamenti di Nag Hammadi del 1945, le loro testimonianze furono i soli dati a disposizione per conoscerne l’esistenza): senza stare ora a disaminarle una per una, mi limiterò a dare una visione “panoramica” e niente affatto esaustiva della sua forma più antica e più nota (ovvero la Gnosi di tipo valentiniano), nonché di alcune sue interpretazioni più moderne. Secondo il Cristianesimo esoterico di Valentino, esiste una luce, sconosciuta a se stessa, in cui tutto abita; nel conoscersi, l’Unità primordiale genera il dualismo, che a sua volta produce una matrice demiurgica che dà vita, per dimenticanza dell’Unità originale, ad un mondo fatto di materia e dotato perciò di numerosi limiti che procurano dolore ai viventi: in questo contesto, la venuta del Cristo si configura come l’incarnazione dell’Uomo Originale, ossia della coscienza cosmica (Adam Kadmon), il cui scopo è quello di ricordare agli uomini chi siano, indicando loro la lunga strada verso casa, che viene appunto definita Gnosi (“conoscenza”). In epoca contemporanea, la gnosi valentiniana fu ripresa da Jung, il quale, essendo fortunosamente entrato in possesso di alcuni vangeli apocrifi, organizzò le tre “tappe” (catarsi, individuazione/integrazione, Unus Mundus) della sua psicologia analitica sul modello dei sacramenti valentiniani (battesimo, cresima, stanza nuziale). Diversamente da Jung, il noto maestro spirituale armeno Gurdjieff riprese le idee della Teosofia nel proporre, prima ancora che un vero e proprio Cristianesimo esoterico, un modo esoterico di ricomprendere la via cristiana alla Salvezza, nel contesto di un quadro generale più ampio e comprendente tutte quante le religioni del mondo. Un’idea che si diffuse ad inizi ‘900 vuole che ogni religione non sia che l’espressione particolare di un unico insegnamento primordiale; in questo contesto, che oggi mi pare sia ancora il più diffuso in ambito esoterico, è data maggiore rilevanza all’esoterismo cristiano, piuttosto che ad uno specifico Cristianesimo esoterico:


Come credo d’avere fino a qui dimostrato, la teoria teosofica non tiene conto del fatto che la peculiare forma sincretica costituita da ciascuna grande religione, risulta inconciliabile con la nozione di un’unica concezione della Salvezza: se è vero che in ogni grande religione sono presenti simboli che richiamano ad archetipi universali, ovvero ad una forma mentis che è comune a tutti quanti gli uomini per appartenenza di specie, risulta altrettanto vero che questi elementi paiono, di volta in volta, ricombinati ad hoc per esprimere forme culturali specifiche, dovute a contesti politici, ambientali e di sussistenza specifici. La dottrina del NT, che certamente riprende nella sua narrazione un’infinità di elementi mitici ad essa precedenti, riorganizza il suo materiale in una sintesi del tutto originale, capace di esprimere una morale non a caso differente da quella di qualunque altra grande religione: «dai frutti riconoscete l’albero», dice giustamente il Cristo dei vangeli. Una religione è la codificazione del rapporto che determinati uomini assumono nei confronti del reale: gli elementi mitici con cui questo rapporto viene di volta in volta narrato, sono sempre quelli per il semplice fatto che esiste un’analogia di fondo fra gli uomini, in quanto tutti appartenenti ad una medesima specie che, rispetto alla realtà materiale, può certe cose e certe altre, no. Riguardo il nostro discorso, quanto detto finora sta a significare che, se da un lato appare inevitabile rigettare sia la consistenza storica e letterale del Cattolicesimo, che le tesi teosofica e gurdjieffiana per cui il Cristianesimo non sarebbe che l’espressione particolare di un’unica concezione religiosa cosmica, dall’altro occorre precisare che un Cristianesimo esoterico è non solo possibile e tuttora esistente, ma rintracciabile fuori dal contesto neotestamentario ed in un bacino mitico e letterario ben più ampio di quello canonico. Chi voglia abbracciare un Cristianesimo esoterico, non potrà farlo che rinunciando a prestare credenza aprioristica al NT ed alla dottrina della Chiesa: per chi voglia mettersi alla ricerca di un Cristianesimo esoterico, l’esoterismo cristiano sui simboli delle Scritture e della liturgia non è che il primo passo indispensabile per prendere coscienza della valenza mitica di entrambe, onde, da lì, spiccar il volo verso orizzonti ben più ampli…sia sul piano simbolico, che sul piano filosofico e quindi esperienziale, che, inevitabilmente, sul piano della revisione etica.

1 commento:

  1. Per chi fosse interessato a leggere qualcosa riguardo l'esoterismo cristiano, piuttosto che conoscere due interpretazioni contemporanee del Cristianesimo esoterico, lascio a seguire dei link d'approfondimento:

    1) Introduzione all'ESOTERISMO CRISTIANO (4 pp):

    http://www.antiguatau.it/doc-scarico/pdf-teosofia/CRISTIANESIMO_ESOTERICO_O_I_MISTERI_MINORI.pdf

    2) Introduzione al CRISTIANESIMO ESOTERICO (7 pp):

    https://www.fraternity.it/sites/default/files/cristianesimo_esoterico_0.pdf

    3) Introduzione al GESU' GNOSTICO (11 pp):

    http://www.antiguatau.it/doc-scarico/pdf-teosofia/La%20Figura%20Gnostica%20del%20Cristo.pdf

    4) CRISTIANESIMO TEOSOFICO (trattazione completa):

    http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/cristianesimoesoterico.htm

    5) CRISTIANESIMO NEW AGE (libro completo):

    http://www.fascinoemagia.it/luce%20adamantina%20-%20corso%20esoterico.pdf

    6) GNOSTICISMO CONTEMPORANEO (trattazione completa):
    http://www.gnosi.it/compendio.html

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